sabato 16 aprile 2011

LA VITA....PASSAGGI E SITUAZIONI : RIFLESSIONI DI FABBRO LUIGI

sono nato a udine il 28 dicembre 1939. Fino ad 11 anni ho abitato con i miei genitori  e 6 fratelli a Rive D'Arcano;in seguito,invitato dalle parole,ma sopratutto dall'esempio di una coppia di sposi ungheresi,privi di figli,Alessandro e Margherita Bydeskuttj, mi sono trasferito a Belluno ,in via Garibaldi,parrocchia della Madonna di Loreto.Il Sig.Alessandro era profugo dall'Istria(Fiume) ed a Belluno svolgeva, in tribunale, l'attività di Giudice;lo stesso dopo il mio rientro a Udine,si trasferì a Trento quale presidente della Corte di Appello ed ivi mori;mentre la Sig.ra Margherita lascio il Trentino e passò gli ultimi anni in un'accoglienza di suore,sulla Costa Azzurra.
   Mi fermai con i Sgg. per due anni..signori distinti per l' ampia cultura,per la quantità delle lingue correntemente parlate,per l'amore alla musica,che praticavano ogni giorno al piano,ma distinti sopratutto per la loro FEDE;con la convivenza famigliare imparai per la prima volta,non per intuizione ma per condivisione,la distinzione fra FEDE E RELIGIONE.Il dr Alessandro fu giudice del processo al vescovo di Belluno,trasferito a Padova,per le uccisioni dei partigiani,che danno anche attualmente il nome alla piazza dei Martiri...nella predisposizione di tutti i fascicoli processuali mi chiese di prestarmi per dettare testimonianze..situazioni..accuse..difese ecc..certamente ,al mio stupore relativo alle puntuali accuse mosse ad un Vescovo,egli non mi lasciò in balia a perplessità ed a sentimenti negativi,ma attingendo alla sua Fede profonda , mi spiegò con la serenità dovuta ad un ragazzino,che la fede nel Signore non va commisurata,giudicata,avvallata dal comportamento anche dl eminenti Uomini di Chiesa,ma la stessa si irrobustisce nel contatto giornaliero con la Parola del Vangelo e nella frequenza Eucaristica....tutti i giorni,presto al mattino prima della scuola e del tribunale,partecipavamo alla s.MESSA..
Frequentavo nel frattempo le scuole medie a Feltre,dove erano presenti anche dei seminaristi...qundo il dr.Alessandro si trasferì,io pure lasciai Feltre e Belluno  e rientrato in famiglia ,chiesi di frequentare la terza media nel seminario di Udine(Castellerio)...un laico,non un prete,fu per me esmpio traente verso il sacerdozio;ovviamente la motivazione valoriale della distinzione in me inoculata da ragazzo è tuttora fondamentale...TUTTO PER LA FEDE...molto prudente con gli uomini,essendo prete,con quelli di chiesa.
   Certamente se un tale interiore atteggiamento mi porta a gustare la libertà e la salvezza ,che il Signore mi dona,per altro verso gli uomini di chiesa,tutti indistintamente,non accettano che in una istituzione gerarchica,vissuta in senso contrario a quanto il Signore voleva.."il primo tra voi sia il servo e l'ultimo di tutti..gerarchia di amore ..non di potere..,."si possa vivere il vangelo della libertà e della salvezza ,senza la passiva,insensata e negativa obbedienza materiale ai superiori gerarchici....e si paga con una sofferenza senza limiti ..fisica..psicologica...talvolta spirituale! Mi sono fermato a questo aspetto fondamentale della mia vita di sacerdote,perchè mi sono chiesto da dove..quando..in me si è radicato un tale fondamentale ed irrinuncibile valore,cui mai rinuncerò..dovessi purerinunciare alla istituzione...alla coscienza ed alla fede non posso rinunciare..all'obbedienza cadaverica di tipo gesuitico non mi presterò mai.Un Vescovo,nel mio percorso di prete,aveva in una lettera pastorale svolto questo importante tema...PARTECIPAZIONE CONDIVISIONE  GRATUITA'...Battisti Alfredo..egli per il vero dette grandi testimonianze in merito...però ,al suo ritiro,anche i tre grandi valori evangelici andarono in pensione...nella chiesa si esige la OBBEDIENZA...sopratutto quella irrazionale ed assurda..la stessa viene giustificata ..vero sacrilegio dissacrante,come volontà di Dio..(così il demonio del potere gerarchico miscia le carte del capriccio e della affermazione eaagitata di uonini celibi affettivamente frustrati,con l'amore egoistico a sè stessi)...
   Più innanzi voglio approfondire questo aspetto di separatezza e di strumentalità tra FEDE E RELIGIONE...oggi,sembra che lo scoglio frenante per l'adesione alla FEDE sia un contradetto rapporto fra FEDE E RAGIONE..E D I CONSEGUENZA il relativismo comportamentale..
   Nel seminario di Udine terminai la mia preoparazione culturale al sacerdozio ed il 29 giugno 1964 fui prete. Della mia vita in seminario avrei la possibilità di scrivere volumi ,più che di vissuto di ri riflessioni...molti altri amici e compagni hanno gia espresso i loro pensieri in merito in forme caustiche,ironiche e spregiative...non ritengo dover aggiungere nulla a quanto già scritto...salvo esprimere un concetto di fondo..IN SEMINARIO NON SONO STATO PREPARATO AD ESSERE UNA GUIDA NELLA FEDE,NELL'AMORE E AD APRIRMI ALLA SPERRANZA DEL REGNO DI DIO SPECIALIZZANDOMI NELLO STUDIO DELLA PAROLA DI DIO E NEL SAPERLA COGLIERA NEL MONDO...ma a conoscere la civiltà e la cultura classico-pagana..a dominare in modo sessuofobico la bellezza e la gioia del dono della vita..a come obbedire per piacere ai superiori,per porre le premesse della carriera gerarchica,per la quale serviva la laurea vaticana,la insensibilità del cuore ed una...lingua depilata per leccare con devozione e servilismo ..